IIINNNLLLIIIBBBRTEMPI DI SEMINA RREEERRRIIIAAAdi PadreEzio Marcelli, cssr Mi capita spesso di fermarmi in negozi di li-bri e sfogliarne qualcuno: non costa nien-te e riesco sempre a imparare qualcosadi nuovo.Un giorno mi trovavo dietro a un gruppetto dipersone che parlottavano difronte a un ripiano divolumi. Sbirciando fra le loro teste, riuscii a intrav-vedere un titolo cosìì strabiliante da non credersi!Spariti tutti, mi avvicinai e lessi: “Homo stupidus stu-pidus”.Andando verso casa, quella intestazione mi appa-riva come una lapide di marmo, piùù grande e megliovisibile di una indicazione stradale. E nella memoriasi aprìì un “viaggio di ritorno” che mi riportòò fra ibanchi del liceo, dove si insegnavano le tappe dellosviluppo umano. Le racconto cosìì come le ricordo.Homo habilis: uomo capace di fare ciòò che èè neces-sario per vivere. Homo sapiens sapiens: uomo moltosapiente, intelligente: che sa coltivare la terra, alleva-re gli animali, lavorare i metalli, creare opere d’arte.Homo faber: l’uomo artefifice: in grado di costruire,trasformare l’ambiente adattandolo alle sue esigen-ze. Homo spiritualis: colui che pensa al soprannatura-le, che cerca Dio e comunica con lui.Con i ricordi scolastici, riaffifioravano diverse atte-stazioni sull’intelligenza dell’uomo, la sua capacitàà diragionare e di scegliere, di migliorare la vita.L’hanno spiegato gli scienziati. L’ha insegnato Diostesso quando comunicòò di aver costruito l’uomo asua immagine (cfr Gen 1, 26). Lo ha proclamato l’homospiritualis che, affascinato dalle meraviglie dell’universo,al Signore disse: «Quando vedo i cieli, opera delle tuedita; la luna e le stelle che tu hai fifissato, [mi domando]che cosa èè l’uomo perchéé di lui ti ricordi? Davvero lohai fatto poco meno di un dio» (Salmo 8, 4-6).ÈÈ di una grandezza enorme ogni uomo e ognidonna, di qualunque condizione siano e in qualunquepaese vivano. Di tale dignitàà, si deve essere necessa-riamente consapevoli, umilmente orgogliosi; felici. Ecoerenti.La tragedia dell’uomo nasce quando le sue azio-ni non corrispondono alla sua nobiltàà: si comportacome se non avesse intelligenza. Questa incoeren-za lo rende egoista; arrogante; lo porta all’odio; almaltrattamento dell’altro; perfifino all’uccisione delfratello.Si riflfletta costantemente sulla realtàà di essere sta-ti “inventati a somiglianza di Dio”. Si decida, ognuno,a vivere da homo sapiens sapiens. Si torni a pregare dachi si sente homo spiritualis, a qualunque religione ap-partenga. E ognuno, allora, ameràà se stesso piùù piena-mente perchéé, in séé, ama tutti quelli che incontra. jIl Soccorso Perpetuodi Maria 19