IMMIGRAZIONE OGGI sLa caritàà di Cristoverso i migrantidi PadreMartin Mckeever cssrun’altra, ma non c’èè nessun legamelogico tra il comando d’amare glistranieri e il fatto che uno èè stato,lui stesso, straniero. L’impattodel versetto risiede non nella sualogica, ma nella sua forza retoricaed emotiva. Questa forza faappello all’empatia del popolod’Israele, suggerendo qualcosa disimile: “come potete essere cosììinsensibili e duri verso gli stranieri,quando voi sapete quanto èè statoduro per voi quando eravatestranieri?” (cf. Es 23,9: “Nonopprimerai il forestiero: anche voiconoscete la vita del forestiero,perchéé siete stati forestieri nelpaese d’Egitto”). Ancora piùù fortedi questo appello all’empatia èèl’invocazione dell’autoritàà di Dio, inuna maniera straordinaria, che sarààripresa da Gesùù nel Vangelo. Diostabilisce un legame infrangibile trail modo in cui il popolo di Dio sirapporta con Lui (tramite la fede,la preghiera, la liturgia) e il modo incui si rapporta verso lo straniero.Rififiutare d’amare lo straniero vuoldire mancare di amore verso Dio.Leggiamo la Bibbia per capire iproblemi di oggi: dobbiamo esse-re molto sensibili al messaggio deitesti e al contesto di vita di oggi.Detto questo, non c’èè dubbio chein tema di migrazione la Bibbia c’insegna una lezione morale senzaequivoci: un cristiano non puòò inmodo coerente affermare di amareDio ed essere indifferente o addi-rittura ostile ai migranti. jScrivo queste righe il lunedìì dopo Pasqua. Ieri abbiamo celebrato lafesta della fratellanza umana dove il legittimo fattore nazionalitàà, èè statosuperato dal fattore fede in Cristo, tramite lo Spirito Santo. Grazie a Dionel mondo interiore sono presenti, anche questa mattina, tanti frutti diquesto Spirito. Ma èè triste notare il contrasto tra questa realtàà e quellaconcreta di tanti migranti.Questo forte contrasto era stato giàà notato nel 2004 quando vennepubblicata l’Istruzione Apostolica La caritàà di Cristo verso i migranti.All’inizio di questo lungo documento leggiamo la seguente frase:“Possiamo considerare dunque l’odierno fenomeno migratorioun “segno dei tempi” assai importante, una sfifida da scoprire e davalorizzare nella costruzione di una umanitàà rinnovata e nell’annunciodel Vangelo della pace.”Il documento insiste che la migrazione nel nostro tempo fa partedella storia della salvezza, cioèè della storia di Dio con noi. Il documentodedica tutta una sezione alle radici bibliche di questa convinzione. Inesso ci concentriamo su un solo testo biblico, forse il piùù importante suquesto argomento:“Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che èè natofra di voi; tu l’amerai come te stesso perchéé anche voi siete stati forestierinel paese d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.” (Lev 19,34).Il capoverso puòò essere diviso in tre parti: comprende un obbligomorale verso gli stranieri, il fatto storico che il popolo d’Israele èè statostraniero anch’esso, e una dichiarazione d’autoritàà da parte di Dio. Laparola chiave che connette questi parti èè “perchéé”. Letteralmentequesto termine esprime l’idea che una cosa èè seguita logicamente daIl Soccorso Perpetuo8 di Maria