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                                 TERRA, LA NOSTRA CASALLKronos e Kairosa solitudine della terraGli antichi greci distinguevano il tempo in Kronose Kairos.Kronos per indicare il tempo nel suo divenire: pas-sato, presente, futuro; Kairos per indicare il tempopropizio per agire, per fare.L’uomo viveva con questa concezione del temposcandita dalla successione del giorno e della notte, dalcambio delle stagioni, dal ciclo della vita umana (Kro-nos).Per ogni tempo l’uomo aveva imparato a cogliereciòò che era a lui propizio: il giorno per lavorare, lanotte per riposare e tutte le attivitàà dei campi: arare,seminare, mietere, potare, raccogliere, erano regolatesecondo il ciclo delle stagioni (Kairos).L’uomo, non avendo strumenti e tecnologie tali damodifificare la natura, si era adattato ad essa traendo-ne il massimo benefificio; Il Kronos era funzionale e insintonia al Kairos.La vita dell’uomo era in armonia con quanto lo cir-condava ricavandone un benessere, un star bene conse stessi, vivendo secondo quanto la natura potevaoffrire.Urbanesimo e industrializzazioneIl delicato equilibrio tra le attivitàà umane e la natu-ra si èè rotto quando grandi masse di persone hannoabbandonato le campagne per riversarsi nelle cittàà(urbanesimo) attratte dalla chimera delle attivitàà in-dustriali che promettevano lavoro e ricchezza.Se da una parte l’industrializzazione ha accresciu-to il tenore di vita delle persone, dall’altra il sempremaggior fabbisogno energetico, la corsa sfrenata allaproduzione secondo una mentalitàà legata al profifittoimmediato, ha innescato una serie di squilibri che, noncontrollati, sono accresciuti a dismisura.Lo sfruttamento delle risorse credute inesauribili,l’emissione di scorie non fifiltrate emesse nell’atmo-sfera, i rififiuti con trattati, le discariche abusive, l’in-quinamento elettromagnetico sono fattori che stan-no allarmando la pubblica opinione preoccupata peril proprio benessere psico-fifisico e per il destino dellaterra da consegnare alle future generazioni. jIl Soccorso Perpetuodi Maria 19La terra, per la sua posizione e per una serie difattori particolarissimi, èè l’unico pianeta del sistemasolare dove èè stato possibile la nascita e lo sviluppodella vita (basti pensare alla giusta distanza dal sole; poco piùù vicino e si avrebbe una temperatura insopportabile,poco piùù distante si gelerebbe; in mancanza di at-mosfera brucerebbe; senza magnetismo sarebbebombardato dal mortale vento solare).Non esiste nel nostro sistema solare eper quanto ne sappiamo nell’universo anoi conosciuto, nessun corpo celesteche abbia caratteristiche cosìì peculia-ri ed uniche da permettere la vita.Lasciando ai sognatori la libertààdi fantasticare e ai visionari di im-maginare scenari futuristici sullacolonizzazione di pianeti comeluoghi possibili dove abitare, laveritàà èè che nell’immensitàà infifi-nita del cosmo siamo soli.La terra èè l’unica “casa” cheabbiamo. Fuori da essa il Nulla!La Morte!Fonti di energiaPer milioni di anni l’unicafonte di energia era il sole la cuiluce (energia luminosa), cattura-ta dalle piante attraverso la foto-sintesi clorofifilliana si trasforma insostanza organica (zuccheri, grassie aminoacidi) che èè la base di quellache viene defifinita la catena alimen-tare: produttori (piante), consumatori(erbivori, carnivori).Una seconda forma di energia èè dovu-ta alla scoperta del fuoco che ha permessoall’uomo di riscaldarsi, cuocere, difendersidagli animali.Altre forme di energia l’uomo le ha trovatenella forza-lavoro degli animali o sfruttando il ventoo le correnti d’acqua (mulini).Fino a pochi secoli fa l’uomo ha potuto sopravvi-vere grazie a queste fonti di energia che avevano lacaratteristica di essere inesauribili e non inquinanti.