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                                 POESIE MARIANE mi colma di gioia:l’ho spesso adornata di coronenel tempo della mia fanciullezza.3. Senza corone néé gioiellilasciami deporre sui gradini,muto implorando la tua benedizione,l’appassita corona della mia giovinezza.4. Battaglie, viaggi, ferite innumerevoli,non gustate aspre vittorieingloriose guerre combattutevolgono ora, stanche, alla fifine.5. Variopinte aspirazioni, gioie illusoriefan cadere spossate braccia,il loro riso èè alla fifine,e spenta la loro fifiamma ardente.6. Morenti, pallide, febbrilivogliono dimenticare il mondo,e stanche, sui duri gradini,premere le labbra, colme d’amore.7. Il mio sguardo non puòò incontrare il tuo,la mia anima, che tanto ha sofferto,piùù non puòò, genuflflessa, supplicare la tua:benedici una sorella perduta!8. Sommessamente ora, nell’intimitàà piùù pro-fonda,essa vuole soltanto ricordare, silenziosa e do-lente,la fraternitàà vicino a te di un tempole beatitudini volte in vergogna.Nel 1942 Hesse ha pubblicato una granderaccolta di Poesie, composte in tempi diversi.Una di esse èè rivolta a Maria Ss.Anche se l’au-tore dice di non potere o sapere pregare, essaèè una vera e propria preghiera, umile e sincera,in cui egli, non piùù giovane, cerca un sollievonelle sofferenze passate e presenti, e il riscattodi una fede perduta. Premetto che la numera-zione delle strofe èè mia e che, trattandosi di untesto scritto in tedesco, ho cercato la maggiorchiarezza possibile tra le diverse traduzioni di-sponibili.1. L’incipit “Non sgridarmi” èè timido, dettatodal senso di colpa di chi si èè allontanato pertanto tempo dalla fede semplice e pura dell’in-fanzia. Tuttavia prevale un’apertura del cuorea Colei che i credenti invocano come “Madredi misericordia”. Per questo egli ritorna nel-la chiesetta dove entrava da piccolo insiemecon la mamma; e risale i gradini dell’altare sulquale si venera una statua della Vergine: vuoleguardarla negli occhi, con amore, come facevauna volta.2. Il volto luminoso e puro di Maria lo colmadi gioia, simile a quella che provava da bambinoquando, con i fifiori raccolti nei campi, compo-neva una specie di corona e la poneva sullafronte di Maria.3. Ora, alle soglie della vecchiaia, Hesse nonha nulla di bello da offrire a Maria: ha solo lacorona appassita della sua giovinezza. Tuttaviaimplora, in silenzio, la sua benedizione.4. Il poeta ricorda, come in un fifilm, la vitatrascorsa tra aspre lotte e prove di ogni ge-nere, in cui perfifino le vittorie non gli hannodato soddisfazione e gloria; ed ora, stanco, siavvicina alla fifine.5-6. Ora che tutto ha perso i colori e la vi-vacitàà di un tempo, il poeta pone ai piedi dellaMadonna aspirazioni e gioie illusorie del pas-sato, e cerca di dimenticare il mondo con unbacio d’amore a Maria.7. “Ora - dice il poeta - la mia anima, che hatanto sofferto, non riesce piùù a inginocchiarsi ea pregare con fede, ma Tu benedicila lo stesso”.8. “Essa (l’anima) vuole soltanto ricordarela pace che provava, da piccola, vicino all’animadi Maria, la gioia profonda di una volta che ora,per le mie colpe, si èè trasformata in vergogna”.Come vedete voi stessi, la preghiera di Hes-se ha un fifinale amaro.Tuttavia essa èè attraver-sata da un fifilo d’oro di speranza. ÈÈ la fifiducia inDio e nel riscatto di séé che Maria fa nascerenel cuore di chi ha commesso degli errori. ÈÈ lapace profonda derivante dall’amicizia con Dio,che costituisce la prima grazia con cui Mariasoccorre i suoi fifigli.Continua a pag.28 cIl Soccorso Perpetuodi Maria 5