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                                POESIE MARIANE   Ada Negril(1870-1945)Poetessa di umili originidi PadreGilberto Silvestri cssrTrascorse la prima giovinezza a Lodi, abitan-do in due misere stanze insieme con la nonnaGiuseppina che faceva la portinaia del palaz-zo Barni, e con la mamma Vittoria, costretta alavorare tredici ore al giorno presso un lanififi-cio per fare studiare la piccola “Danin”, chepotéé cosìì prendere il diploma di maestra a 17anni. Ottenne subito un posto di insegnante dielementare a Motta Visconti (Pavia), dove sitraferìì.Oltre all’insegnamento, Ada si dedicòò conentusiasmo alla poesia e nel 1892 pubblicòò Fa-talitàà, la sua prima raccolta di poesie, che lediede successo e notorietàà. Ciòò le procuròò lanomina di professoressa presso la scuola Ga-etana Agnesi di Milano, dove andòò ad abitareinsieme con la mamma. Cominciòò anche a col-laborare con il Corriere della sera, con articolidi attualitàà, che pubblicava nella rubrica “Cro-nache del bene”, nei quali mostrava grandesensibilitàà e attenzione verso i problemi socialidel tempo.La sua popolaritàà non diminuìì col tempo:nel 1940, ormai settantenne, fu nominata mem-bro dell’Accademia d’Italia. Era la prima voltache una donna veniva chiamata a farne parte.Anche a lei, tuttavia, non furono risparmiateprove, lutti e separazioni. Ma fu proprio nellasofferenza e nella solitudine che scoprìì il valo-re della fede e della preghiera.Ada Negri èè la poetessa della mia infanziae adolescenza. In tutte le antologie veniva ri-portata qualche sua poesia. Oggi i suoi librisono introvabili. Peccato! Perchéé la Negri, me-glio degli altri scrittori del suo tempo, ha avutouna visione cristiana della vita e ha espressoil mondo socio-religioso del primo Novecento,fifino agli anni del “boom” industriale degli anniSessanta.Le sue principali raccolte di poesie sono:“L’abitazione della bambina èè la portineria d’un pa-lazzo padronale, in una piccola via d’una piccola cittààlombarda......... Quando i padroni rientrano in carrozza dallapasseggiata, bisogna spalancare il cancello del portone;e, siccome la nonna (custode della portineria) èè troppoindebolita dagli anni, èè la bambina settenne che deve far-lo......... Accanto alla portineria v’èè una cameruccia bassa,buia, con un letto matrimoniale in cui vanno a dormirein tre: nonna, mamma e bambina......... La mamma, rimastavedova e nella piùù dura miseria, dovette collocarsi comeoperaia in uno stabilimento di fifilatura e tessitura di lane”.Cosìì comincia Stella mattutina (1921), il romanzoautobiografifico di Ada Negri. La bambina di cui si parlaera lei, Ada, rimasta orfana di padre all’etàà di un anno.Il Soccorso Perpetuo4 di Maria