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                                GIOVANI & VOLONTARIATO   di Giovanni MazziSteven Bradburye l’arte di realizzare i propri sogniQuando tengo dei corsi nelle scuole su-periori, ai ragazzi dico sempre quanto sia im-portante credere nei propri sogni e cercaredi realizzarli. Si sa, peròò, che agli adolescentirimangono impresse piùù le storie di vita chegli insegnamenti teorici. Quindi a loro raccon-to questa avventura che ha per protagonistaun tale che si chiama Steven Bradbury.Tutto di Steven èè in apparenza strano. Sitratta di un atleta molto importante prove-niente dall’Australia. Quando si parla di sporte Australia si pensa ad attivitàà come surf, rug-by, atletica, basket......... insomma tutto ciòò cheha a che fare col caldo e con la cultura tipicadell’Oceania. Invece Steven era un pattinatoresul ghiaccio. Sìì, avete letto bene, pattinatoresul ghiaccio. Specialitàà short track, una garache si tiene a tutta velocitàà su un circuitomolto breve. In Italia abbiamo campioni di pri-missimo livello, come Arianna Fontana, che èèfortissima e vince sempre le Olimpiadi.AncheSteven, nonostante venga dalla calda Australia,dove sìì e no accendono il riscaldamento unmese l’anno (ma a volte nemmeno), era unIl Soccorso Perpetuo26 di Mariagrande pattinatore sul ghiaccio. Era arrivato ter-zo alle Olimpiadi in Norvegia, medaglia di bronzo.Quindi, un super atleta. Perchéé, come racconta lui,il suo sogno era sempre stato quello di diventareun campione nello sport.Ma la sfortuna a volte èè dietro l’angolo. L’an-no successivo al terzo posto alle Olimpiadi, in unagara in Nord America, un concorrente italiano,involontariamente, cadde sopra Steven e con ilpattino gli passòò sulla gamba lacerandogli comple-tamente il muscolo. Centoundici, dico, centoundi-ci punti di sutura, quattro litri di sangue perso, sisalvòò per miracolo. Tutti gli dissero: ‘Steven, la tuacarriera sportiva èè fifinita’.Lui non si arrese.Voleva coronare il proprio so-gno e tornòò ad allenarsi. Non era sicuramente for-te come prima, ma si diede da fare con rinnovatoimpegno. La sfortuna peròò a volte èè cieca il doppio.Durante un allenamento andòò a sbattere contro labalaustra della pista e si ruppe due vertebre.Quelli che la sanno lunga gli ridissero: ‘Steven,goditi la vita, l’Australia èè bella, smettila di pensa-re allo sport’. Ma lui, inseguendo il proprio sogno,non si diede per vinto. Si qualifificòò per le Olimpiadi