TENEREZZA IN FAMIGLIA UN AMORE ...FDIVERSAMENTE GIOVANEdi Rossana Aversanotizzato e che, comunque, ci haconsentito di non mollare mai lapresa, anche in quei diffiffifficili mo-menti esistenziali segnati, senzatroppa convinzione, dalla tipicafrase “non ce la faccio piùù, la-sciamo perdere”.Per Grazia di Dio ci alterna-vamo nell’uso di queste parolestereotipate, per cui quando auno sfuggiva una frase del ge-nere, l’altro (sopratutto Angelo,altrimenti che Angelo sarebbestato?) subito adottava un com-portamento conciliante, oppuregiocoso (in particolare io, piùùpropensa alle coccole giocose)per smorzare qualsiasi tensione.Quando invece desideravoproprio “rivedere” il mio/nostroprotocollo, la cosa diventava se-ria e quindi scrivevo per Angelo,ma sopratutto per me, appunti elettere mai spedite ma declama-ti a voce, tenendolo sveglio fifinoa tardi!Una “innocente strategiaamorosa” che solo un uomo “an-gelico” come lui poteva soppor-tare e della quale peròò oggi miringrazia!E ora che ci avviamo versoun’etàà anagrafifica “sostanziosa”,ci ringraziamo a vicenda e ciconfermiamo che ne èè valsa lapena, perchéé anche i percorsi insalita sono serviti a farci diven-tare il “duale” (unitàà di coppia)che sentiamo di essere in questomomento della nostra vita.Di conseguenza, se prima ilnostro protocollo d’intesa eratacito, ora riusciamo a metterein gesti e in parole, emozioni,sensazioni, ricordi, ma soprat-ino a qualche settimana fa, Rai 3 ha mandato in onda unatrasmissione intitolata “Non ho l’etàà” di cui erano protagoni-ste alcune coppie che, dopo pregresse esperienze vissute inmodo diverso, avevano ritrovato l’amore dopo i 50/60 anni:storie di vita e di amori “diversamente giovani” vissuti con pienezza,senza essere condizionati dall’etàà matura.Alcune storie piùù coinvolgenti di altre mi hanno fatto riflfletteresulla Provvidenza di cui godo insieme a mio marito, per essere an-che noi ultrasessantenni ma ancora impegnati in una vita di coppiatuttora ricca di entusiasmo “maturo” e di rinnovata autenticitàà.In un’epoca come quella attuale in cui èè di moda l’amore usa egetta, ritrovarsi alla nostra etàà con l’immutato desiderio di coltiva-re la vita e l’amore sembra un po’ “fuori moda”, se non addiritturastrano, ma che non puòò essere piùù strano di tante altre stravaganzeanche peggiori a cui assistiamo ogni giorno.Quando non sìì èè piùù tanto giovani come noi, non èè sempre faciledescrivere in parole ciòò che l’amore ispira, forse perchéé abbiamobisogno di meno parole, lasciando ai gesti un’eloquenza amorosamolto piùù intensa di tanti discorsi che, da giovani, ci tenevano sveglififino a notte fonda per trovare il coraggio di nuove richieste di atten-zione, di comprensione e tenerezza.Con il mio Angelo, che èè tale di nome e di fatto anche e soprattut-to per avermi scelto come la sua “schiavitùù” preferita, quando ab-biamo scelto di camminare insieme, non avevamo preso nella giustaconsiderazione anche la necessitàà di “crescere insieme”, pur avendol’obiettivo comune di creare una famiglia.Eravamo troppo giovani (25 anni) per capire che si trattava solodi un “protocollo d’intesa” tacito che andava sviluppato e concre-Il Soccorso Perpetuo10 di Maria