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                                 TENEREZZA IN FAMIGLIA tutto nuovi propositi e nuovi progetti per essere“nuovi-anziani” rispetto al prototipo di anzianitààconiugale proposto da tante coppie ammutoli-te dal rancore accumulato nel tempo, appiattitedall’abitudine, lasciando il loro amore inutilizzato,come Stan Rougier sintetizza quando dice “noiabbiamo l’etàà della nostra tenerezza; la nostrastanchezza non èè altro che l’amore non utilizzato”.Alla nostra etàà, invece, vogliamo continuare autilizzare il nostro amore per interrogarci ancorasul presente, sulle scelte che possiamo ancora fareper rendere piacevole il nostro futuro, domandan-doci soprattutto cosa fare oggi per riparare aglierrori e alle mancanze del passato.Spesso richiamiamo alla memoria il nostro slo-gan “ nessun potere da contendere, ma solo tantoamore da condividere”, come uno dei tanti rimediche ha portato entrambi a rinunciare gradualmen-te alla difesa dei nostri difetti che oggi, con unvivace senso dell’umorismo, guardiamo o sotto-lineiamo prendendoci in giro, trasformando cosììle arrabbiature in amorevoli battute: insomma, ab-biamo imparato a litigare “tenendoci per mano”con tenerezza.A volte èè bastato anche solo chiedersi “cosaposso fare per te” per abolire le distanze e faremergere la tenerezza che, accompagnata da ungesto di accoglienza, diventava un ascolto piùùgrande del gesto stesso, dando a ciascuno di noiil coraggio di lasciarsi andare, con la sensazione disentirsi accettati con maggiore intensitàà.Non c’èè nulla di piùù bello che sentirsi capiti enon c’èè nulla di piùù deludente del non sentirsi ca-piti proprio dalla persona che dovrebbe amarci :un piccolo gesto di tenerezza a volte puòò esseresuffiffifficiente a rilanciare la vita, quando si inseriscepieno di vitalitàà in un rapporto duraturo.In questo processo di crescita, ci ha molto inco-raggiato anche la tenerezza innata dei nostri fifigliche, invogliandoci a coltivarla per loro, ha educatoanche noi ad “essere” tenerezza l’uno per l’altro,accogliendo la responsabilitàà del perdono reci-proco come ulteriore dono del nostro amore.Non siamo stati néé siamo bravi, abbiamo solodato una risposta di senso alla fedeltàà che ci sia-mo promessi il giorno del matrimonio che, es-sendo prima di tutto fedeltàà al progetto d’amoreche Dio ha pensato per noi e prima di noi, non hasenso viverla solo come un dovere e un limite allatrasgressione.Essa èè infatti la “fedeltàà creativa” di chi, senzapretendere la fedeltàà dell’altro, la desidera cosììtanto da impegnarsi fifino in fondo a fare la propriaparte per aiutarlo ad essere fedele all’Amore: unamore che, abbandonando ogni resistenza e pos-sessivitàà, lascia gustare tutto il suo sapore nellagratitudine reciproca di esserci e di essere quelliche siamo, due persone “diversamente giovani”disponibili ad invecchiare insieme in un intimo af-fetto d’amore! jIl Soccorso Perpetuodi Maria 11