MIRACOLI STORICI “La bella madredei liguorini”Le missioni popolari dei redentoristi inSicilia e la Madonna del Perpetuo Soccorsoant’Alfonso, “fondatore dell’operadelle missioni” nel Regno di Napoli,sin dalle prime esperienze nei sob-borghi e nelle periferie dove si re-cava a predicare, diede un posto di rilievoall’immagine della Madonna, prescrisse aisuoi missionari “obbligatoria” la predica sulpatrocinio di Maria e lui stesso arrogavaa séé l’onere e l’onore di divulgare le “glo-rie di Maria”. Cosìì la Madonna divenne unpunto di riferimento irrinunciabile nell’or-ganizzazione e nello svolgimento della mis-sione popolare redentorista, caratteristicache le generazioni successive di missionariconservarono gelosamente anche dopo lamorte del fondatore. Diverse erano le im-magini (statue o tele) della Madonna utiliz-zate per questo scopo: la Madonna Addolo-rata e l’Immacolata furono tra le devozionipiùù care ai missionari popolari, accanto allaIl Soccorso Perpetuo12 di Mariadi PadreVincenzo La Mendola cssrMadre della Santa Speranza e alla Madonna del Buon Consiglio.Con la consegna dell’Icona della Madre del Perpetuo Soccor-so ai Redentoristi nel 1866, Pio IX diede al superiore generaleNicola Mauron un mandato solenne:“fatela conoscere in tuttoil mondo!”. Obbediente al comando del santo Padre il generaledella Congregazione chiese ai missionari di tutte le provinciedell’Istituto di divulgare e diffondere ovunque la devozione allaMadonna dell’icona. Gradualmente, infatti, questa divenne la de-vozione mariana comune di tutti i redentoristi. La gente rico-nosceva i padri come custodi e propagatori del culto all’icona.Ovunque si predicavano missioni popolari ed esercizi spiritualisi poneva a fifianco dell’altare centrale della chiesa, in luogo benvisibile e illuminato, una copia dell’Icona. Spesso durante o al ter-mine della missione si portava in processione per una fifiaccolatanotturna.Alla fifine delle missioni, durante il rito di erezione dellacroce a ricordo della predicazione fatta, sotto la croce, in piccolima eleganti monumenti, si erigevano piccole edicole sacre doveveniva intronizzata una copia dell’icona. In alcuni casi lo stessoclero del luogo chiedeva che un altare della chiesa fosse dedica-to alla Madre del Perpetuo Soccorso come titolare dello stesso,in altri casi, come sottoquadro. Non sono rari i casi in cui sidedicava una chiesa, una cappella gentilizia, un oratorio pubblicoo privato presso case di notabili o istituti religiosi alla Madonnadel Perpetuo Soccorso. Le conversioni, specialmente le piùù stre-pitose sia dai padri, sia dalla gente, erano attribuite tutte alla suapotenteintercessione.Neiluoghipiùùdiffificili,doveeraostacolatala missione da gruppi di dissidenti (massoni, socialisti o comuni-sti) si poneva la riuscita della stessa missione sotto la protezio-ne della Madonna del Perpetuo Soccorso. Ne fece esperienzadiretta il siciliano p. Antonio Impiduglia, provinciale della rinataprovincia siciliana della Congregazione. Chiamato a predicareuna missione nella popolosa cittàà di Alcamo in provincia e dio-cesi di Trapani, trovòò forti opposizioni a tal punto che si trovòònella necessitàà di abbandonare il paese e rimandare la missionea tempi migliori, poichéé tutto l’inferno si era scatenato contro la mis-sione. Mentre meditava sul da farsi si ricordòò dei prodigi operatiin tante parti del mondo dalla perpetua soccorritrice. Egli stessoinvitato a Roma a predicare il mese di maggio nella Chiesa di S.Alfonso, aveva toccato con mano l’effificacia della potenza dellaVergine. Rincuorato da tali pensieri fece un voto alla Madonna: