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                                POESIE MARIANE passionate della Veritàà” (p. 79).Monica usa spesso l’immagine delle rose, che chia-ma “sorelle rose......... - piccole sorelle - d’ogni bimba ed’ogni donna, - vessilli fifioriti – di sogno celeste” (p. 33;36, 87, 123, 145.........). ÈÈ un fifiore che prediligo anch’io,forse perchéé sussurra amore e bellezza, insieme a spine.Ci siamo cosìì avvicinati al contenuto della prima po-esia mariana.DUE POESIE MARIANELa prima poesia, tratta dalla raccolta Le mie lotte.........èè una preghiera rivolta a Maria, intitolata: Una feritasul cuore. Per motivi di spazio, non la riporto per intero,ma ne riassumo il contenuto con le parole che la stessaCornali, su mia richiesta, mi ha inviato. “Maria, - scri-ve Monica - spesso penso di sapere da me quale sia lafelicitàà e invece la vera felicitàà èè quella che vivi e chemi indichi tu. La felicitàà come la posso intendere io èèsempre autoreferenziale ed èè piccola cosa rispetto allecose grandi a cui Dio ci chiama. Ecco, io nel mio cuo-re avverto l’anelito a questa felicitàà piena, che si puòòtrovare solo in Dio. Come lo so? Forse, come un arti-sta, il Signore mi ha pennellato il cuore, ed èè come unaferita sempre aperta, rosa come una rosa, quindi unaferita dolce, che fa soffrire ma anche fa passare l’amore(chiaro riferimento a S. Teresa D’Avila)”.Quella che mi piace di piùù èè peròò la poesia seguente,tratta dalla raccolta I canti dell’attesa.A San Giuseppe,agli uomini che non temonodi amare una donna.Lei èè cosìì bella,di una bellezza misteriosa,che tuttavia si svelanella luce dei suoi occhi,nella sua voce dorata.Quasi non ho il coraggio di toccarla,tanto la rispetto.Lei mi guarda spessoe sento che mi indovina il cuore.Mi tende la mano,mi accarezza il viso,mi sorride,e d’improvviso tutto il mondo si colora.Lei mi fa partecipe,mi tira dentro il suo Mistero:non so resistere alla sua dolcezza.E’ cosìì bello starle accanto,scrutarla come si scruta il cielo:con la pioggia o con il sole,fifidarsi dello Spirito che la abita.Sento che voglio proteggerla, custodirla,perchéé lei èè un giardino in fifiore,una poesia,èè una volta stellata,èè la donna mia.Tra le tante poesie mariane che conosco, questa èèsenza dubbio una delle piùù toccanti. Mi ha incantato lafreschezza delle immagini, la grande umanitàà e sensi-bilitàà che vi traspare.Non èè facile per nessuno, neppure per i pittori e po-eti, parlare di Maria Santissima perchéé, venerandolasugli altari, siamo abituati a vederla dal basso in alto,come una creatura eccezionale ricca di ogni virtùù, tuttabella e tutta santa, piùù simile agli angeli che agli uomi-ni. Insomma si corre il pericolo di idealizzarla, di farneun simbolo astratto, una donna senza corpo.Per sfuggire a questo rischio, la nostra poetessapone le sue parole sulle labbra di colui che ha cono-sciuto Maria meglio di qualsiasi altro uomo al mon-do, cioèè del suo sposo Giuseppe. Nessuno piùù di lui haconosciuto Maria come donna. Nessuno meglio di luiera in grado di descrivere i gesti d’amore di Maria: glisguardi, i sorrisi, le carezze, gli abbracci, i battiti delsuo cuore.La Cornali, psicologa clinica, donna e sposa, èè riu-scita a parlare di Maria come donna e come sposa, conil dovuto rispetto, con delicatezza e tenerezza, usandoil linguaggio dell’amore. Impresa, questa, che non ri-usciranno mai a compiere néé i celibi néé le nubili, nes-sun sacerdote, religioso o suora, ma solo una personasposata, una mamma o un papàà. La nostra Monica c’èèriuscita meravigliosamente, grazie alla sua profondasensibilitàà ed esperienza.Come èè detto nella dedica, questa poesia èè espli-citamente indirizzata “agli uomini che non temonodi amare una donna”; ma implicitamente contiene unmessaggio rivolto a quegli uomini che non sanno o nonvogliono amare una donna nel modo giusto. jIl Soccorso Perpetuodi Maria 5