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                                 da un famosissimo componimento poetico, lo StabatMater di Jacopone da Todi (contemporaneo diDante Alighieri) che contribuìì in modo decisivo alladiffusione del culto e della devozione alla Madonnaaddolorata.In Europa sono due i Paesi in cui si registrano il maggiornumero di Santuari o Chiese dedicate all’Addolorata,ovviamente uno èè l’Italia e per questioni storico-politiche la Spagna. La Spagna infatti, avendo sottoil suo dominio il meridione italico ne ha assorbito letradizioni devozionali che poi ha fatto sue nel corso deisecoli e ne ha riproposto la devozione, anche nei suoiterritori extrapatria. Non ci stupiamo infatti quando nellenostre Chiese, al fifianco del Crocefifisso puntualmentec’èè sempre la statua della Madonna addolorata con isuoi segni distintivi: i vestiti del lutto, le mani congiunteche stringono un fazzoletto bianco e il capo reclinato inavanti con lo sguardo peròò rivolto al cielo.A me personalmente sta particolarmente a cuorequesto titolo mariano per due semplici motivi.Il primo riguarda la mia infanzia a San Speratein Sardegna. Ricordo, con grande nostalgia le treprocessioni dedicate a lei. La prima “uscita” erail Giovedìì Santo. In Parrocchia al termine dellaMessa Solenne, ci si stringeva attorno all’Altaredella Reposizione e si aspettava che l’Addolorata,proveniente dalla chiesa dei Padri Redentoristiaccompagnata dai fedeli che avevano partecipato allaMessa, si unisse, a quel punto, a tutta la Comunitààparrocchiale riunita per il momento di veglia. Ilsecondo momento èè la Processione dei Dolori, ilVenerdìì Santo: l’Addolorata accompagna per le viedel paese il Cristo morto. La terza processione èèforse quella piùù gioiosa. La Domenica di Pasqua laMadonna smette i vestiti a lutto mentre incontra suoFiglio Risorto nella piazza principale del paese.Il secondo motivo per cui tengo a questa festa èè ancheil motivo principale per cui dedico questo articoloa Lei. Proprio il 15 Settembre di questo anno, hoiniziato l’anno di Noviziato tra i Padri Redentoristi.Sotto il suo sguardo dunque ho affifidato questo mioanno particolare.Proprio qui nella casa del noviziato a Ciorani, èèavvenuto un fatto che vi racconto.Nella casa èè conservato un quadro dell’Addolorata,che nei primi anni di storia della casa, era sistematoin prossimitàà delle scale che univano gli alloggi deinovizi all’uscita. Una notte, un novizio, preso daforti dubbi e da una forte crisi, decise di andarsenedi nascosto. Appena giunto nelle scale, sentìì la vocedella Madonna Addolorata proveniente dal quadro,dicendoglicheselasciava,sicuramentenonavrebbevissuto una vita felice, ma piena di rimorsi. Il giovanenovizio allora, calmatosi, ritornòò nella sua cella e nonsolo terminòò l’anno, ma divenne anche uno dei piùùprolififici e famosi padri contemporanei di S.Alfonso. 2Concludo con una frase di Sant’Alfonso, che tantoha meditato e scritto sui dolori di Maria: “Oh Madre,chi mai potràà consolarti? Puòò consolarti soltanto ilpensiero che Gesùù, con la sua morte, ha vinto l’inferno,ha aperto il paradiso, ha conquistato tante anime.3 j1 Santa Madre, deh Voi fate che le piaghe del Signore sianoimpresse nel mio cuore.2 Il novizio era P. Alessandro di Meo. Dalle cronache della casadi Ciorani.3 A. M. de Liguori, Le Glorie di Maria, parte II, preghiera alquinto dolore, Ed. Shalom, pag. 427.Il Soccorso Perpetuodi Maria 7INFORMAZIONE MARIANA